Il suono delle cose – Matteo Cimenti

Benvenuti nel mio LABORATORIO DI ASCOLTO

Perché un laboratorio? Perché qui potete trovare cose già pronte e cose ancora da preparare. Dipende dalla vostra intenzione: potete entrare per dare una semplice occhiata oppure tentare una vostra sintesi personale.

L’intenzione è la qualità dell’ascolto, che è il modo in cui incontriamo e conosciamo il mondo che ci circonda. Se cliccate sul video qui sotto vi spiego cosa intendo per ascolto e come muovervi tra i contenuti del canale.

Accanto all’ascolto di tipo logico/descrittivo (il Dottore) c’è anche un ascolto di tipo intuitivo (il Fricchettone). Guardato con sospetto da filosofi e scienziati (ma caro agli artisti) quest’ultimo sembra essere l’unico in grado di arrivare al cuore delle cose. Si può applicare ad ogni fenomeno che incontriamo.
Io, per esempio, ho provato a farlo con la musica. Ho cercato di togliere le etichette con cui ero abituato a pensarla: frequenza, linguaggio, cultura, tecnica, mestiere, emozione.
Ciò che è rimasto è il suono. E mi ha sorpreso, perché lo davo quasi per scontato.
Allora mi son chiesto: quante altre cose do per scontate tra quelle che mi circondano? Forse troppe. Così ho deciso di partire per un viaggio alla ricerca di un fantomatico suono della realtà.
Ho suddiviso i contenuti in due sezioni:

IL SUONO

Nella playlist Suono racconto il percorso (in 23 tappe) che mi ha portato all’intuizione del suono come atteggiamento, non solo come oggetto. Sono partito da un suono acustico (l’embrione di musica) per arrivare alla … beh, dovete ascoltarlo!

Clicca qui per una sintesi del percorso:

LE COSE

Nella playlist Incontri ho raccolto brevi interviste con persone esperte nei vari campi del fare e del sapere, per scoprire il suono nascosto nelle loro cose. Il suono inteso come radice, essenza, anima, della loro particolare esperienza.

VIAGGIO AL CUORE DELLA REALTA’

Ho scelto i temi e le discipline che secondo me sono alla base del nostro modo di leggere e interpretare la realtà. Potrebbero essercene degli altri, ma ho notato che più ne metto e più la confusione aumenta. Il che la dice lunga su come funzioniamo e su come in fondo non sia importante la quantità dell’informazione, quanto piuttosto il modo in cui la incontriamo. Si tratta probabilmente di elaborare quella poca a nostra disposizione, in modo creativo. Comunque sia, è una sfida impari e … ingrata! Ma credo proprio ne valga la pena.